Le "Comunità"
Questa pagina vuole essere di supporto a tutti coloro che a vario titolo, con impegno e dedizione, si occupano del Migrante Irregolare che sbarca sulle coste italiane.
PREMESSA
In Italia, il sistema di accoglienza dei migranti è suddiviso tra strutture di prima e di seconda accoglienza. La struttura di prima accoglienza è gestita dalle Prefetture che rispondono direttamente al Ministero dell’Interno, di queste fanno parte gli hotspot e gli hub regionali (nati dalla conversione di altre strutture, che prima erano dedicate all’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo, come i CARA e i CDA). La struttura di seconda accoglienza, è formata dagli SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
I migranti che arrivano in Italia sfruttando le sue coste, devono passare per un hotspot. All’interno, ogni persona viene sottoposta alle procedure di identificazione e fotosegnalamento. I migranti che vengono soccorsi in mare o che, comunque, giungono in Italia attraverso la frontiera marittima, che fanno richiesta di protezione internazionale all’interno dei predetti HOTSPOT, vengono ricollocati negli HUB regionali. I migranti che invece non intendono formalizzare richiesta di asilo vengono collocati nei CPR (Centri Permanenza per Rimpatri) e ricevere un decreto di respingimento.
In base a quanto stabilito dal Ministero, i richiedenti asilo rimangono negli HUB dai 7 e i 30 giorni, per poi essere inseriti negli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che sono invece strutture di seconda accoglienza.
La struttura di seconda accoglienza, è gestita da associazioni, che collaborando con i Comuni, presentano un progetto. All’interno della struttura che si è costituita, accedono solo i richiedenti protezione internazionale, in attesa che la Commissione Territoriale competente, valuti la loro domanda e decida se accettarla o meno. La predetta Commissione decide entro 180 giorni dalla loro richiesta (di solito le associazioni si fanno carico dei ricorsi, in caso di diniego).
I CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), sono una specie di HUB, atti ad ospitare i richiedenti protezione internazionale che avrebbero diritto ad accedere al circuito degli SPRAR. I CAS, come gli SPRAR, sono gestiti da associazioni e cooperative.
RIFUGIATI, MIGRANTI E RICHIEDENTI ASILO: CAPIAMO LE DIFFERENZE
Quando si parla di fenomeno migratorio, è bene fare riferimento al seguente elenco, al fine di evitare incomprensioni e fare confusione.
- Chi è il rifugiato: colui che scappa perché rischia la vita
Il diritto internazionale definisce il rifugiato come la persona che è scappata dal proprio paese per cercare protezione in un altro. Il motivo della fuga risiede nella guerra, nella persecuzione e nella violazione dei diritti umani su larga scala. La motivazione va ricercata nella sopravvivenza e nel rischio concreto di morte restando nel luogo d’origine. È la prima e più importante forma di protezione internazionale, e può essere riconosciuta a un richiedente asilo da uno stato membro della convenzione di Ginevra del 1951.
Il rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra” [Articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati].
- Chi è il richiedente asilo: colui che sta aspettando il riconoscimento dello status di rifugiato
Si definisce così una persona che ha richiesto di essere riconosciuto come rifugiato (o altra forma di protezione) e che è in attesa del responso. I richiedenti asilo solitamente entrano nel territorio in modo irregolare, ma dal momento in cui presentano la richiesta sono regolarmente soggiornanti, e quindi non possono essere definiti clandestini. [Fonte: Openpolis]
- Chi è il migrante: colui che si sposta altrove per lavoro, salute, famiglia
Il dizionario Treccani identifica il migrante come colui che si sposta verso nuove sedi. La motivazione di sopravvivenza non è prioritaria. Possono sussistere motivi professionali, sanitari, familiari o individuali. Esistono i migranti irregolari ovvero quelle persone che non detengono i documenti necessari per attestare la loro entrata nel territorio straniero secondo le regole vigenti. A differenza del turista, il migrante vuole stanziarsi in un dato luogo cercando migliori condizioni di vita o risoluzione a problematiche sanitarie, familiari etc.
GUIDA PRATICA PER RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE IN ITALIA
Scarica la guida pratica in italiano che si può racchiudere nei seguenti punti:
- Manifestazione della volontà di chiedere protezione internazionale – Consiste nel dichiarare il prima possibile, presso la Questura o la Polizia di Frontiera, l’intenzione di chiedere la protezione internazionale.
- Identificazione – È l’attività con cui la Polizia registra i tuoi dati (nome, cognome, luogo e data di nascita, nazionalità), ti scatta delle fotografie e prende le tue impronte digitali.
- Formalizzazione della domanda – Consiste nella compilazione del modulo specifico di registrazione per la domanda di protezione internazionale.
- Colloquio presso la Commissione Territoriale – È un colloquio sulle esperienze che hai vissuto e i timori che avresti in caso di rientro nel tuo Paese.
- Valutazione e Decisione – È la fase in cui la Commissione Territoriale valuta e decide in merito alla tua richiesta di protezione internazionale.
- Ricorso – È la fase in cui hai la possibilità di presentare presso un giudice il ricorso contro la decisione della Commissione Territoriale.